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Ragazze e signore scrollatevi di dosso la mistica della disoccupazione femminile

di Alessandra Servidori *

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23 MAGGIO 2009

Recenti dati Istat, isfol,Banca D'Italia,INPS ci confermano che aumentano gli italiani e le italiane "attivi", quelli che vogliono lavorare. E aumenta il numero di quelli che riescono a lavorare Dal 1995 al 2008 gli occupati sono aumentati del 17% (erano 23,367 milioni alla fine dell'anno scorso contro poco meno di 20 milioni all'inizio del 1995, dopo la precedente recessione). La modesta crescita delle retribuzioni reali (al netto dell'inflazione) e la maggiore flessibilità del mercato (facilità d'assunzione e d'interruzione del rapporto) assicurata da numerose leggi di riforma hanno reso più conveniente per le imprese l'utilizzo del lavoro rispetto al capitale. Anche il tasso di disoccupazione si è molto ridotto: da più dell'11% del 2005 al 6,7% del 2008. Il quadro è destinato a cambiare nel 2009 e nel 2010, con un aumento dei disoccupati che dipenderà dalle dimensioni della caduta del Pil e dalla velocità della ripresa. Negli ultimi 15 anni, secondo l'Istat, il tasso d'occupazione femminile (la percentuale delle donne che lavorano) è salito dal 37,8 al 47,2% mentre per gli uomini nello stesso periodo è passato dal 68,3 al 70,3 per cento. Quasi 2 milioni di donne in più hanno trovato un impiego, sebbene i servizi sociali forniti dallo Stato per facilitare l'occupazione femminile (gli asili in particolare) non abbiano fatto progressi nel periodo.
Ha giovato soprattutto la diffusione del lavoro a tempo parziale.
Dal 1993 a oggi le lavoratrici dipendenti part time sono più che raddoppiate passando da poco più di 1 milione a 2,12 milioni: dal 19 al 28% del totale delle donne con un'occupazione dipendente. Un fenomeno che non ha toccato la componente maschile delle forze di lavoro. Questi dati hanno una importanza fondamentale anche alla luce della indagine OCSE di tre giorni fa. Infatti Gli italiani incassano ogni anno uno stipendio che è tra i più bassi tra i Paesi Ocse. Con un salario netto di 21.374 dollari, l'Italia si colloca al 23/o posto della classifica dei 30 paesi dell'organizzazione di Parigi. Buste paga più pesanti non solo in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Grecia e Spagna. È quanto risulta dal rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008 e appena pubblicato. La classifica riguarda il salario netto annuale di un lavoratore senza carichi di famiglia.

È calcolato in dollari a parità di potere d'acquisto. Gli italiani guadagnano mediamente il 17% in meno della media Ocse e le donne italiane hanno un divario salariale dagli uomini in percentuale intorno al 14%. Salari italiani penalizzati anche se il raffronto viene fatto con la Ue a 15 (27.793 di media) e con la Ue a 19 (24.552).
Il mercato del lavoro è cambiato e si trova ad affrontare un periodo in cui le tendenze strutturali saranno sovrastate da quelle congiunturali. Perché con la recessione la disoccupazione aumenterà soprattutto tra i lavoratori temporanei e gli immigrati.
Poi teniamo conto che sul totale dell'occupazione irregolare il 47,4% è donna, principalmente del nord, impegnata nei settori dei servizi, con titolo di studio medio alto. E il 65% accede al mondo del lavoro sommerso attraverso i canali informali.;Il 67% svolge un lavoro sommerso o irregolare da un anno o più. Secondo una indagine isfol in complesso si stima in 1 milione 352 mila le donne coinvolte nel fenomeno del sommerso, pari al 47,4% del totale dell'occupazione irregolare. La componente femminile più elevata si trova al Nord (64,2% e nel settore dei servizi (56,9%).

Dunque è urgente capire e darsi da fare per sapere : quali sono i profili professionali più richiesti dalle imprese ? Quali i titoli di studio che agevolano i/le giovani ad entrare nel mondo del lavoro? Quale preparazione professionale chiede il mercato ? Come cercare e accettare lavoro? Come rimanere nel mercato del lavoro? Come rientrare nel mercato del lavoro? Sono alcuni dei passaggi sui quali puntare l'attenzione. I vari Osservatori del mercato del lavoro a cominciare da quelli territoriali offerti dalle Camere di commercio (sistema Excelsior) ,dai servizi e centri per l'impiego, ci danno le risposte utili. E sicuramente ci sono delle differenze di genere sulle quali ragionare e flessibilità che bisogna adottare subito e soprattutto ammettere che certi lavori gli italiani non li vogliono fare.

Per fare esempi esplicativi dalle recenti indagini risulta che il livello di studio più richiesto è il diploma di scuola secondaria superiore e che tra questi gli indirizzi prevalenti sono l'"amministrativo-commerciale" e il "turistico-alberghiero" " i servizi alla persona" "il settore metalmeccanico specializzato",il settore ambientale".Il sistema segnala la difficoltà nel reperimento del personale richiesto ed è indicata come principale ostacolo la ridotta presenza delle figure specializzate sul mercato. Altro aspetto interessante è che non si richiede la conoscenza linguistica, avvertita solo nell'8,8% dei casi, mentre oltre la metà di tali assunzioni esprime una propensione per le conoscenze informatiche. Infine, nel 44% dei casi è prevista la necessità di ulteriore formazione dopo l'assunzione. Dunque stando alle richieste del mercato ,la differenza di genere è nei percorsi di studio e nei conseguenti profili professionali scolastici che bisogna incentivare come assolutamente promozionali per entrambi sia i maschi che le femmine. Da qui passa la vera nuova impostazione sia nei percorsi scolastici, sia nelle disponibilità a rimettersi in gioco attraverso corsi specializzati, sia nelle proprie personali scelte . Infatti alcune figure "chiave" indicate dalle imprese, hanno un profilo riconosciuto comunemente da imprese appartenenti a diversi settori economico-produttivi: per esempio è quello delle vendite (venditore, venditrice /procacciatore, addetti al marketing, promozionale, addetti alla customer care), per il/la quale le competenze necessarie sono il possesso di buone capacità relazionali e buona conoscenza delle logiche commerciali, maggior attenzione al sistema qualità, una attenta analisi del mercato locale e possibili applicazioni di natura tecnico-scientifica. Figura chiave del settore industria elettronica, meccanica, metalli e altre industrie e al settore industria alimentari, tessile, legno e carta è il tecnico e specialista di strumenti informatici (periti elettronici e periti meccanici). Le capacità e abilità indicate dalle imprese, in relazione all'area professionale, sono saper leggere segni e valori elettrici, conoscenza dell'elettronica; competenze specifiche anche di natura scientifica; capacità di applicare l'elettronica anche nelle lavorazioni meccaniche, operai e tecnici specializzati e precisamente installatori impianti di isolamento, installatori di impianti elettrici, installatori e manutentori apparecchiature elettroniche, con particolari competenze e da potenziare nell'elettronica, saldatori, con la richiesta di rapportare le attività non solo alla produzione ma anche all'utilizzo di nuove tecnologie. Manovali industriali e addetti all'assemblaggio elementare, conduttori macchina, con nuove competenze nella manutenzione e regolazione, tecnici di ingegneria elettrotecnica, a cui viene richiesta la conoscenza del softwaree l'acquisizione di nuove competenze nella gestione del personale, ingegneri meccanici, esperti tecnici della produzione e specializzati nella gestione del sistema qualità, specialisti in ingegneria meccanica, con competenze chiave in meccanica, pneumatica ed elettronica. Il titolo di studio richiesto per la maggior parte delle figure richiamate è il diploma dell' Istituto Tecnico ed Industriale. È importante segnalare che un aspetto critico del settore è la carenza di saldatori specializzati. Nell'ambito del settore del commercio al dettaglio ed all'ingrosso e riparazioni le imprese hanno individuato come figura professionale chiave quella del meccanico, con specifiche competenze tecniche di base e con competenze da acquisire e/o potenziare nel campo dell'elettronica e del sistema qualità. Il settore costruzioni richiede invece soprattutto specialisti in amministrazione e contabilità ed impiegati tecnici ed amministrativi. Per queste il diploma di geometra e la successiva abilitazione o il diploma presso l'Istituto Tecnico Commerciale sono i titoli di studio più richiesti per l'accesso a queste posizioni. Relativamente al settore sanità, istruzione e altri servizi alla persona si individua l'agente immobiliare, con specifiche conoscenza delle normative giuridiche, fiscali, notarili e tributarie riguardanti la compravendita e la locazione, per il quale il livello formativo richiesto è il diploma dell'Istituto Tecnico Commerciale. Infine, nel settore studi di consulenza amministrativa, legale; studi tecnici e studi medici, sono indicate due figure chiave: programmatore informatico, con conoscenza della normativa relativa al settore di interesse. Nuova professionalità indicata è il programmatore visual basic e access; dirigente altre aree aziendali , con specifiche conoscenze della normativa fiscale, tributaria e con competenze relazionali e di tenuta della contabilità. Le aziende chiedono anche "figure nuove". In particolare il settore dell'industria elettronica, meccanica, metalli e altre industrie richiede tecnici programmatori macchine a controllo numerico, riferimenti tecnici di linea, con specifiche competenze di meccanica, pneumatica ed elettronica e con skills da acquisire/potenziare nella formazione del personale. Nel settore commercio al dettaglio e all'ingrosso e riparazioni si richiedono specialisti in selezione e gestione del personale, con indicazione di acquisizione di nuove competenze linguistiche ed informatiche. Nel settore sanità, istruzione e altri servizi alle persone le "figure nuove" sono rappresentate da addetti alla segreteria, con capacità di relazione, competenza di linguaggio, competenze fiscali, tributarie e di tenuta della contabilità. Nel settore studi di consulenza amministrativa, legale; studi tecnici e studi medici vengono richiesti programmatori informatici con conoscenza dei linguaggi di programmazione e diploma specialistico, mentre il settore trasporti, credito-assicurazioni, servizi alle imprese indica la necessità di figure nuove quali i tecnici valutatori assicurativi ed immobiliari, con competenze specifiche in gestione sinistri e con competenze da potenziare nel settore dell'assicurazione clienti e delle procedure informatiche. Solo le imprese appartenenti al settore industria elettronica, meccanica, metalli e altre industrie e al settore trasporti, credito-assicurazioni, servizi alle imprese, hanno indicato altre figure , specialisti in ingegneria elettronica, con skills da acquisire e/o potenziare nel settore della ricerca e sviluppo, mentre il settore trasporti, credito-assicurazioni, servizi alle imprese ha richiesto agenti assicurativi, esperti nella consulenza polizze per aziende e pensioni integrative, con competenze da potenziare nella consulenza pensioni integrative per giovani clienti.

  CONTINUA ...»

23 MAGGIO 2009
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